18.1.12

la rivoluzione parte da lì

Anno Domini 2012.
La Sicilia insorge. Contro il carovita, le crescenti imposte e le mancanze della classe dirigente, c'è un'intera isola che si blocca. Ferma strade, autostrade, pompe di benzina, affermando con forza che in Italia c'è davvero qualcuno che "non ce la fa più". La chiamano "la Rivolta dei Forconi".

Tuttavia, scommetto che tu, lettore disattento che osservi la pagina web del tuo giornale preferito la mattina, questa notizia non la leggerai. Scommetto che tutta la tua attenzione, il tuo sgomento, il tuo sdegno, saranno catturati dalle tristi vicende del Concordia e dell'incapacità di chi poteva salvare delle vite e non l'ha fatto, descritte con perizia nei titoloni delle nostre testate nazionali.
Ma ovviamente non incolpo te, caro lettore, che nella fretta mattutina arriverai sì e no al terzo titolo, se nello sgomento generale per i lutti del Concordia, non arriverai a sapere che in una regione della tua nazione è scoppiata la rivoluzione.
Incolpo un certo tipo di informazione che evidentemente affettua una selezione tra le negligenze umane, ponendo in primo piano solo quelle più eclatanti, tralasciando invece gli esiti di altre negligenze. Incolpo chi questi esiti li sussurra soltanto, tacendo così, implicitamente, altre mancanze: quelle di derminati governanti che hanno lasciato l'Italia in bilico, senza lungimiranza, senza interessi verso ciò che è collettivo, comune.

Al di là di questa digressione, il suddetto post era solo finalizzato a dire che, nel 2012, anche in Italia la rivoluzione si scopre su facebook.

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