4.4.12

De Gregori killer / vol. 2



[seconda parte di questa storia]

Successe dunque, che un'estate di vari anni fa svalvolai e mi invaghii della persona più sbagliata possibile per tutta una serie di motivi che sarebbe qui difficile elencare. Se ci ripenso oggi mi pare impossibile comprendere come ciò sia capitato.
Si, va bene, Guido era un tipo simpatico e coltivavamo anche gli stessi interessi. Ma era pur sempre un uomo!
Andò così: il 4 agosto era prevista grande festa a Lido degli Estensi per non so bene quale strambo patrono locale.
Io e una comitiva di amici, tra cui Guido, formiamo una sorta di task force del divertimento con prevista tirata fino all'alba.
Ore 20.30 in piazza gran concerto di Francesco De gregori.
Eppure già dovevo presagire il peggio dopo tutto quello che mi aveva fatto. Ma il male è infido e si nasconde con cura.
Arriviamo a concerto abbondantemente iniziato e sobriamente ubriachi nel momento in cui De gregori sta eseguendo le ultime canzoni spensierate; le ultime spensierate prima del gran finale.
Rimmel arriva come un fendente a disarmarmi. La Donna cannone è il colpo del K.O.
Folla che canta in coro, pianto assicurato.
Io e Guido parliamo per tutta la notte e fino a mattina, nonostante io non sia affatto un tipo loquace.
Quella sera, nella ressa avrò preso calci, pugni, spallate, zolle di fango, di tutto; ma sarebbe potuto anche
emergere Godzilla dalle viscere della terra per divorarmi che io non avrei fatto una piega, ne son sicuro.
Provavo stima per lui, per le cose che diceva, per quello di cui parlavamo. Senza dubbio.
E così svalvolai e per quell'estate non mi riuscì di pensare ad altro.
Colpa della sua particolarità? Colpa della mia estrema emotività?
NO. Colpa di De gregori. Ora lo capisco appieno, ma allora no: solo De gregori poteva farmi innamorare di un uomo. Di tutti gli scherzi che mi ha tirato, questo è il più basso.
Strano a dirsi, ma anche l'estate successiva ci fu De gregori e anche quell'estate ci fu una storia totalmente sballata.

Il mio amore per Gilda sembrava in qualche modo essere l'esatta continuazione della mia passione per Guido: emergeva così, casualmente, di colpo così come con Guido era finita di punto in bianco in quella mitica notte.
Mentre correvo per l'argine del fiume ascoltando De gregori facevo pensieri di questo tenore: "Lei è come il castello. Ora che ho visto quanto è bello dentro devo solo trovare un grimaldello tensore". Eh? Ma scherziamo? Ma che cazzo di discorsi sono?
Sarà stata la sua estrema bellezza? La sua intelligenza? Il suo mistero? NO. No, non credo.
Io ci trovo una sola spiegazione: DE GRE GO RI.

E ora, cosa ve lo dico a fare come è andata a finire con Gilda? Tanto lo sapete già e poi sono già passati così tanti anni... E' un peccato non potervi raccontare di come per amore di lei finii per comprare dieci preziosissimi gatti d'angora che ancora mi tediano per tutta la notte coi loro lamentosi miagolii.
E' un peccato si, ma il punto è un altro, cioè questo: non sarò soddisfatto finchè nel 20** non avrò coi miei nipoti il seguente dialogo:

Nonno: "Eh alla mia epoca ricordo ancora che vidi un concerto del grande De gregori!"
Nipote: "Mitico nonno! Riuscisti a vederlo prima che fosse schiacciato da quel rullo compressore e disintegrato da una pressa?"
Nonno: "Si, vederlo dopo sarebbe stato difficile. Lo è stato persino per i coroner. Devo ammettere che quella fine lo demistificò un po' ".

Massì, tuttavia si scherza e anche se vorrei vendicarmi aspramente di tutto il male che mi hai fatto, ti porgo i miei auguri di buon compleanno caro Francesco De Gregori.
Uno dei miei cantautori preferiti, comunque sia.




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