17.10.12

All'Una e Trentacinque Circa

Quando, più o meno una decina di anni fa, mi regalarono quest'album non fu amore a primo sguardo. Il nome dell'artista era simpatico, ma non abbastanza da stimolare la mia curiosità nell'immediato. Il titolo dell'album indifferente, la copertina brutta.
La custodia prese polvere per parecchi mesi.
Fino a quando, una sera, senza troppe aspettative, mi decisi a cacciarlo nell'autoradio. E questo è il racconto, assolutamente veritiero, di cosa successe quella sera.

Resta Con Me, e l'impatto fu emotivamente devastante. E' stato un attimo, una scintilla, e di colpo la meta non aveva più importanza. Volevo solo continuare a guidare con questa musica, niente altro.
Con Una Giornata Senza Pretese avevo già realizzato di essere di fronte ad un nuovo amore musicale. Da allora non riesco più ad ascoltarla con distacco. E' sopravvissuta all'ingrato ruolo di colonna sonora di una storia d'amore, cosa può distruggerla?
Quando Ti Scrivo passò un po' in sordina, l'eco dei primi due pezzi era troppo forte. L'ho riscoperta in seguito, fortunatamente.

Tutto ad un tratto mi trovai in un bar polveroso, fuori da ogni rotta e da ogni coordinata, eccezion fatta per quelle del mio fegato. Mentre stavo bevendo un pessimo drink mi riecheggiavano nelle orecchie Christmas Song e Pongo Sbronzo, due canzoni che, in modo opposto, te le gusti meglio se lasci da parte ogni tentativo di rimanere sobrio.

Con Suite Delle Quattro Ruote mi ritrovai di nuovo in strada, completamente avvolto nell'atmosfera di una notte passata "a bere senz'allegria".
Scivola Vai Via scivolò via in modo tutt'altro che indolore. Una canzone creata apposta per riaprire ferite, ma tant'è. Anche questa bastarda mi ha segnato per sempre.

Come in un libro scritto male, la strada lasciò il posto ad un altro bar. I Vecchi Amori e Stanco e Perduto si amalgamarono col vino. Vecchi pensieri si mischiarono a nuove malinconie.
Ormai esausto, Sabato Al Corallo mi riaccompagnò a casa, barcollante più che mai.
La title-track, All'Una e Trentacinque Circa, fu la ciliegina sulla torta: la ascoltai da sazio, assaporandola il giusto.

A distanza di anni, quando ripenso a quella sera, continuo a chiedermi tante cose: come ho fatto a continuare ad ascoltare l'autoradio dentro al bar, con quale denaro ho pagato le centoventi consumazioni, dove ho nascosto il cadavere del carabiniere che voleva farmi l'alcol-test.
L'unica risposta che mi balena alla mente è che un disco così magico continuerà a farmi fantasticare in eterno

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