16.7.13

Il [dialogante] Diario Estivo 2




Pizzaballa A: "Qui qualcuno sta facendo finta di essere nell'estate scorsa..."

Pizzaballa B: "Dici a me? Guarda, lascia perdere che son già nervoso."

A: "Ovvio che mi riferisco a te, a chi se no?"

B: "Beh, che c'è? sto solo scrivendo un dialogo con me stesso, niente di esagerato. E poi ci sei dentro anche tu, non fare l'ipocrita."

A: "Sì, ma almeno io mi dissocio da ste cagate."

B: "Ti dissoci?"

A: "Sì, scusa se mi permetto, ma secondo te ai lettori del blog interessano queste meta-cazzate?"

B: "Non saprei."

A: "Queste meta-frocerie pseudo intellettuali?"

B: "Non so."

A: "Questi pedantismi frangi coglioni?"

B: "Credo di aver capito. Non so, ti dico che non so."

A: "Te lo dico io: no. Ai lettori interessa che tu gli racconti qualcosa. Che poi, andar bene, gli stai rifilando gli scarti del diario dell'anno scorso."

B: "Così mi insulti."

A: "Ma sì, sai cosa? Tu stai proprio fingendo di essere ancora nel 2012. Ecco."

B: "Mah."

A: "E ti sei imbombinito."

B: "Prego?"

A: "Ti sei imbombinito. Non rispondi, non sei sveglio, non scrivi cose simpatiche, non carburi. Sei morto, morto, MORTO!"

B: "Ok, Pizzaballa A, la vedi questa spranga di ferro? Ora la abbatterò con tutta la mia forza sul tuo cranio con l'intento di ucciderti."

A: "No, aspetta. Non ti innervosire. Aspetta dai, che fai? Metti giù quella spranga, io non...
No.. aaah, aiut, ARRGH."


Eccomi da solo.

Concederò a me stesso solo qualche altra precisazione.
E sappia un Pizzaballa C, che se decidesse di venire qui a rompermi i coglioni, non ci saranno più parole ad accoglierlo, ma la mia spranga di ferro.

Tuttavia, in quanto ormai dittatore unico e incontrastato dello stato libero di Guazzetto mi concederò una piccola precisazione, come dicevo.
(gli altri sovrani hanno abbandonato il campo da un po' e per quanto riguarda gli altri me, come vedete li tengo a bada)


Pizzaballa di tutti i mondi, voi qui non scrivete con ambizioni di qualsivoglia genere.
Voi qui scrivete per puro narcisismo.
Non pensiate che avere ambizioni non sia giusto. In questa nazione così piatta e adagiata sul quieto vivere è assolutamente una cosa degna di rispetto. Ma il vostro ruolo qui è questo.

Ora, prima che i lettori pensino "machebravo! oh che modesto", diciamo subito che non lo sono affatto. (Oh, non si facciano illusioni. Sono gretto e meschino quanto ogni altro affabulatore.)

Infatti questo risparmio mi serve per impiegare tutte le mie risorse artistiche verso un più alto e nobile fine: la cucina. Arte nella quale mi considero una specie di geniale innovatore.
Potranno chiamarmi se lo vorranno "Il Beethoven della cucina".

No, non sto scherzando. Voi pensate che il fatto che io mi esprima con queste iperboli sia sintomo di una certa ironia, ma io non sono ironico.
Io la penso come Bergonzoni, l'ironia è una figura retorica da abbattere.
Volete sapere la mia figura retorica qual è? La superficialità.
Le figure retoriche non sono quelle quattro che si imparano a scuola, o quelle centinaia codificate nei manuali. Le figure retoriche sono infinite.
Mettiamo che uno parli facendo apposta finta di starnutire. Quella è una figura retorica.
La mia figura retorica, ve ne sarete accorti, è la superficialità.

Dunque, concludendo: Pizzaballa di tutti i mondi, di tutti quelli tra noi che potevano essere qui ora, ci sono io. Ho vinto.
Poteva esserci qualcuno di migliore, ma ci sono io.
Almeno finchè un altro Pizzaballa più forte non mi farà fuori prendendo così il mio posto.

Questa è la dura regola del club dei Pizzaballa. Questi sono i guai della solitudine.

Detto questo possiamo proseguire.


[Ah ah, Ma vi ricordate quando Pizzaballa scriveva quegli spassosi dialoghi sul suo blog? Sembrava ieri! Non mi ci fate pensare che mi sbellico. Ah ah.]

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