29.7.12

Diario estivo 3


Quando sarò grande scriverò un libro che si chiamerà: La riviera romagnola fa schifo! vado a vivere a Las Vegas, e sulla copertina, a lettere giganti ci sarà scritto La riviera romagnola fa schifo! vado a vivere a Las Vegas.
Venti pagine dopo il protagonista si suicida.
Ho detto questo titolo, ma poteva anche essere: Toglimi quel maiale dal davanti e datemi un mammuth: ho fame!
Ma anche: Cos'è quella giacchetta da checca? Pelle di licaone ti darei, altrochè!
O addirittura anche: Ombrello io? All'uomo vero basta un'asse di legno.
Tutti titoli pluripremiabili.
Ma poi però, per scrivere un libro ci vuole metodo, e criterio. Addio.
Non ho tempo per il criterio. Quest'estate sono tutto preso nel mio sentire un deficit d'attenzione.
Non importa quanto sia reale e non importa se le mie pretese vanno a schiacciare le naturali aspirazioni alla felicità di coloro che ho attorno. Non ho mica detto di avere ragione (mentre lo scrivo sto fissando proprio voi).
Questa terra mi ha rotto. Questo pianeta mi ha rotto. Pensa piuttosto a Las Vegas: porzioni incalcolabili d'acqua per alimentare un delirio di onnipotenza costruito in pieno deserto.
Questi sì che sono dei Frankenstein con le palle!
I morti resusciteranno dall'oltretomba... e se la spasseranno!
Ci sono ristoranti, alberghi, negozi, casinò attivi 24 ore su 24: questa sì che è accoglienza. Questo sì che è amore!
Fatemi passare dall'altra parte della barricata. Fanculo la Romagna, datemi Las Vegas.

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