29.7.13

Il [pazzo] Diario Estivo 3


Dai Pizza! Raccontaci una storia!

"Raccontaci una storia". Fosse facile dico io. E' un fottuto campo minato là fuori.

Perchè? Ma come perchè? Allora non mi ero spiegato bene: fuori, signori, ci sono i mostri!
Ogni passo è falso. Straparlare come se in mezzo non ci fossero state mille altre cose non si può. D'altro canto, spogliare ogni frase di ogni intenzione è impraticabile. Dovrei essere una noce. O un'amaca. O uno stendipanni. Io uno stendipanni non lo sono. Penso che non potrò mai esserlo.

Farò un po' così buonamente -via!- cercando di passare inosservato.
Parliamo di Massimiliano, Massimiliano detto "Condor".
Un ragazzo tranquillo che abitava al mio paese. Un ragazzo che aveva svariati punti in comuni con me.
Lo chiamavano Condor da quando aveva 12 anni. Lo chiamavano così perchè già allora nessuno aveva dei dubbi sul fatto che come specie, la sua sarebbe durata poco.
Fu un ragazzo mansueto fino ai 30 anni, strambo ma mansueto.
Poi a quell'età, Condor uscì pazzo per una qualche faccenda, credo amorosa, o per qualche altro dolore qualsiasi. Per Condor un dolore solo bastava. Anzi, uno era anche troppo.
Sparì da casa e lo ritrovarono in un fosso dopo giorni di ricerche più stupite che affannose, mezzo denutrito e ricoperto di feci; probabilmente le sue, povero Condor.
Lo condussero in un centro di cura, o come diavolo si chiamano i manicomi di oggi.
Nella scheda di Condor si leggeva: "soffre di allucinazioni e presenta un persistente tic nervoso agli occhi per il quale si suggerisce una robusta cura a base di aloperidolo. Il soggetto non è pericoloso ma presenta marcate tendenze sudice. Da tenere d'occhio".
Avevano scritto proprio così "tendenze sudice", al posto di "suicide".
Neanche morire glielo lasciavano fare in modo pulito.

Quelli che mi hanno riferito della sua cartella clinica poi, secondo me manco lo sapevano cosa c'era scritto. Se lo sono un po' inventati, che mica si scrive così una cartella clinica.
Del particolare di "sudice" però ne erano sicuri. Di quello se ne ricordavano bene, forse perchè li aveva fatti molto ridere.
Per il resto non è che si sappia molto altro di lui, ma ho sempre pensato che io e Condor qualche punto in comune ce l'avessimo.
Anche io un tempo volevo farmi di aloperidolo; anche io per qualche tempo uscii pazzo.

Fu a causa di Ramona. Sì sì.
Ramona.

Ma che cazzo, siamo nel 2013. Suvvia.





16.7.13

Il [dialogante] Diario Estivo 2




Pizzaballa A: "Qui qualcuno sta facendo finta di essere nell'estate scorsa..."

Pizzaballa B: "Dici a me? Guarda, lascia perdere che son già nervoso."

A: "Ovvio che mi riferisco a te, a chi se no?"

B: "Beh, che c'è? sto solo scrivendo un dialogo con me stesso, niente di esagerato. E poi ci sei dentro anche tu, non fare l'ipocrita."

A: "Sì, ma almeno io mi dissocio da ste cagate."

B: "Ti dissoci?"

A: "Sì, scusa se mi permetto, ma secondo te ai lettori del blog interessano queste meta-cazzate?"

B: "Non saprei."

A: "Queste meta-frocerie pseudo intellettuali?"

B: "Non so."

A: "Questi pedantismi frangi coglioni?"

B: "Credo di aver capito. Non so, ti dico che non so."

A: "Te lo dico io: no. Ai lettori interessa che tu gli racconti qualcosa. Che poi, andar bene, gli stai rifilando gli scarti del diario dell'anno scorso."

B: "Così mi insulti."

A: "Ma sì, sai cosa? Tu stai proprio fingendo di essere ancora nel 2012. Ecco."

B: "Mah."

A: "E ti sei imbombinito."

B: "Prego?"

A: "Ti sei imbombinito. Non rispondi, non sei sveglio, non scrivi cose simpatiche, non carburi. Sei morto, morto, MORTO!"

B: "Ok, Pizzaballa A, la vedi questa spranga di ferro? Ora la abbatterò con tutta la mia forza sul tuo cranio con l'intento di ucciderti."

A: "No, aspetta. Non ti innervosire. Aspetta dai, che fai? Metti giù quella spranga, io non...
No.. aaah, aiut, ARRGH."


Eccomi da solo.

Concederò a me stesso solo qualche altra precisazione.
E sappia un Pizzaballa C, che se decidesse di venire qui a rompermi i coglioni, non ci saranno più parole ad accoglierlo, ma la mia spranga di ferro.

Tuttavia, in quanto ormai dittatore unico e incontrastato dello stato libero di Guazzetto mi concederò una piccola precisazione, come dicevo.
(gli altri sovrani hanno abbandonato il campo da un po' e per quanto riguarda gli altri me, come vedete li tengo a bada)


Pizzaballa di tutti i mondi, voi qui non scrivete con ambizioni di qualsivoglia genere.
Voi qui scrivete per puro narcisismo.
Non pensiate che avere ambizioni non sia giusto. In questa nazione così piatta e adagiata sul quieto vivere è assolutamente una cosa degna di rispetto. Ma il vostro ruolo qui è questo.

Ora, prima che i lettori pensino "machebravo! oh che modesto", diciamo subito che non lo sono affatto. (Oh, non si facciano illusioni. Sono gretto e meschino quanto ogni altro affabulatore.)

Infatti questo risparmio mi serve per impiegare tutte le mie risorse artistiche verso un più alto e nobile fine: la cucina. Arte nella quale mi considero una specie di geniale innovatore.
Potranno chiamarmi se lo vorranno "Il Beethoven della cucina".

No, non sto scherzando. Voi pensate che il fatto che io mi esprima con queste iperboli sia sintomo di una certa ironia, ma io non sono ironico.
Io la penso come Bergonzoni, l'ironia è una figura retorica da abbattere.
Volete sapere la mia figura retorica qual è? La superficialità.
Le figure retoriche non sono quelle quattro che si imparano a scuola, o quelle centinaia codificate nei manuali. Le figure retoriche sono infinite.
Mettiamo che uno parli facendo apposta finta di starnutire. Quella è una figura retorica.
La mia figura retorica, ve ne sarete accorti, è la superficialità.

Dunque, concludendo: Pizzaballa di tutti i mondi, di tutti quelli tra noi che potevano essere qui ora, ci sono io. Ho vinto.
Poteva esserci qualcuno di migliore, ma ci sono io.
Almeno finchè un altro Pizzaballa più forte non mi farà fuori prendendo così il mio posto.

Questa è la dura regola del club dei Pizzaballa. Questi sono i guai della solitudine.

Detto questo possiamo proseguire.


[Ah ah, Ma vi ricordate quando Pizzaballa scriveva quegli spassosi dialoghi sul suo blog? Sembrava ieri! Non mi ci fate pensare che mi sbellico. Ah ah.]

9.7.13

Il [terrifico] Diario Estivo 1




"Sono ancora qui, coglione!" disse Belzèbhl saltando fuori da un anfratto oscuro della mia camera, appena dietro l'armadio.
Era lì da molto e non l'avevo visto.
Belzèbhl si fa avanti, mi spiana la pistola sull' occhio sinistro e con tutte le sue forze urla: "Forse non ti libererai mai di me".


Mi sveglio nel mio letto in un lago di sudore anzichè in uno di sangue. Mi sveglio pieno di domande.
Del tipo:
1) Significa qualcosa questo sogno?
2) Esiste davvero un cattivo che minaccia usando il "forse"?
3) Chi cazzo è Belzèbhl?

Poi broom! è pomeriggio e sono ancora lì che parlo. E dico di Ramona, e dico di (  ), e dico bla, e poi bla e dico bla bla antico romano a caso, e ancora bla non sarebbe carino essere sassi? bla bla fanculo retorica, fanculo! e poi bla. Bla.
Inverosimilmente bla.

Poi il sonno riprende. Dormo ancora, sì ecco, vedo qualcosa...Una figura appare.
"Oh ma che carina signora con quel cappellino! vuole provare anche quello color confetto?".
Non risponde.
Le metto una mano sulla spalla: "Signora, vuole che le porti il color confetto?"

La signora si gira, ed è di nuovo lui: NO! urla con tutta la molteplicità delle sue voci, ed è una voragine nera il suo volto.

Sono sveglio di nuovo.
E che cazzo! è dunque destino che ogni estate me la debba vedere con terrifiche creature immaginarie? (ah, è destino?)
E perchè nei miei sogni sono l'ambiguo commesso di un negozio per signore?

Sono tutti quesiti a cui sarebbe interessante rispondere, ma pff.
Ci pensiamo poi.

29.3.13

Tracce di Batteri Fecali (parte prima)



Chiedo scusa per la lunga assenza dal blog, ma una forte congiuntivite mi ha tenuto lontano per molte settimane.
Nel frattempo ne sono successe di cose interessanti, oh sì.

Ve lo ricordate il mio amico argentino, del quale vi parlavo spesso? Ma sì, quello con cui andavo sempre a mignotte. Ecco, è diventato Papa. Da non credere, eh? Ne ha fatta di strada da quando si dilettava solo con maggiorenni consenzienti. Beh, in realtà non si è mai lasciato andare del tutto, come se dentro di lui albergasse un senso di castità che lo bloccava sul più bello. Il suo motto era: "Bergoglio, ma non mi spoglio."
Ah, a proposito di spoglio, ho assistito a quello elettorale e ne sono uscito entusiasta. Come sicuramente saprete sono un grande amante di umettatori&affini, quindi per me è stato un trionfo. L'antica arte dell'umettare è tornata a splendere, era ora per Dio. Ecco, il mio amico Bergoglio è così umile che per lavare i piedi a quei poveracci ha usato lingua e umettatore. Poi, ancora una volta, se ne è andato sul più bello dicendo che era pieno di troie disposte a tutto.
Bah, non cambierà mai.

Piuttosto, è da una vita che non sento i miei due amici pescatori indiani, spero non sia successo niente di grave. Ma non credo, d'altronde a pattugliare quelle zone c'erano i nostri ragazzi.

Ieri stavo tornando dalla manifestazione del PDL (i 10 euro più facili della mia vita, e ho conosciuto anche un sacco di pensionate disposte a tutto!) e, all'improvviso, tra un pensiero e l'altro, mi sono fermato a riflettere sul senso della vita: per quanto le cose possano apparire perfette, in ogni ambito, in ogni campo, in ogni più recondito aspetto dell'esistenza, c'è sempre il rischio di incappare in Tracce di Batteri Fecali.
Piccole inezie che, per quanto tu possa stare attento, possono rovinare tutto.
Non una gran conclusione, ne convengo, ma d'altronde la congiuntivite non mi è ancora passata del tutto.
Così ho deciso di inaugurare una rubrica, ma che dico una rubrica, un movimento. TBF. Ma lascio in pace le stelle, a forza di masticare merda mi sono convinto a puntare in basso.
TBF. Tracce di Batteri Fecali.

Ne sentirete ancora parlare.

10.2.13

Storie soprannaturali 5 -




Insomma la situazione è questa: la montagna non va da Maometto, Maometto non va alla montagna e insomma stanno tutti fermi e tutti stanno più o meno bene. La montagna non se ne aveva troppo a male per la staticità di Maometto, o se era perplessa comunque lo nascondeva bene. Maometto dal canto suo era triste, ma il modo di pensare della montagna era quello cui tendeva.
Buddismo? Si trattava di Buddismo? o comunque di qualcosa di affine?
Non ci è dato sapere. Maometto comunque era fermo, ci basti sapere questo. E lasciamolo lì, tanto non si muove.
Spostiamoci (ma chi?) a Milano. Bruno è in ufficio. Bruno sbriga pratiche. "Presto Bruno, che l'affare è urgente, se non finiamo entro domani ci scotennano!" (parlano così gli impiegati).
Bruno alza la mano a mezz'aria e la atteggia nel gesto che significa "stop" e mentre lo fa dice "Basta grazie, per oggi sono a posto così", si alza col fare di un uomo sazio e dicendo "ciao" esce dall'ufficio. I colleghi lo guardano imbambolati.
Bruno si siede su una panchina a caso e rimane lì. Intanto in ufficio i colleghi sono ancora imbambolati.
Luddismo? Si trattava di Luddismo? o comunque di qualcosa di affine?
Non saprei dire, ma evidentemente in questo universo la precisione non è legge.

O. si trova in una spiaggia, è giugno. Ad un tratto gli prende una certa insofferenza e si leva tutti i vestiti. Si stende sulla sabbia e sta lì e chi se ne infischia di dove stava andando.
Nudismo? Si tratta di Nudismo? Sì, questo sì.

Ora tenetevi forte perchè adesso arriva la storia vera e propria.
Maometto sta fermo. Bruno anche, pare. I due non si possono proprio incontrare, perchè vivono in due epoche diverse. E anche se vivessero nella stessa epoca vivrebbero molto lontani e loro, come ho già detto, non hanno alcuna intenzione di muoversi.
Ma lasciamo perdere, nel nostro caso ipotizziamo che si incontrino, trasportati da una misteriosa corrente elettromagnetica. Si trovano lì ai piedi del monte, si salutano, si siedono, si guardano un attimo e poi per il resto del tempo stanno zitti, senza dire una parola.

Se fosse mai esistito un incontro del genere secondo me sarebbero ancora là seduti.




4.2.13

Luis Morago raccontami una storia

Ovvero: Avaaz e il pigrattivismo on-line


Mouse soldier

L'altro giorno mi ha scritto Luis Morago di Avaaz.
Non si avevano ancora notizie sullo sventato l'attacco del pesce Frankenstein, che già arrivava una nuova chiamata alle armi.

Missione: salvare in 24 ore le api europee. Con un click.

Che - mi dice Luis - si può convincere l'Unione Europea a mettere al bando i pesticidi chimici più tossici, nonostante Bayern si opponga.
Quindi dell'una le due: o di recente le dinamiche di potere mondiali sono molto cambiate oppure io di lobbying non c'ho mai capito un cazzo. Che credevo che i milioni di euro valessero più dei milioni di click. Anche perché i primi tendono a rimanere più impressi.

Ora, non è tanto per le api, che se si salvano è anche meglio, è proprio con Avaaz che io ho un problema. O, meglio, con gli irriducibili avaaziani, come nella sede italiana hanno avuto il cattivo gusto di battezzarli.

Quello che mi chiedo è: il clicktivism, come lo chiamano, funziona davvero?

Ho cercato il report annuale di Avaaz. Non l'ho trovato, ma in compenso sono approdato QUI. Il tutto mi è sembrato un'interessante accozzaglia di approssimazioni e parzialità. O di meriti un poco esagerati, quantomeno.
Cioè, bravi Ricken Patel & team per l'impegno, ma direi che di tutti i successi proclamati ben pochi abbiano avuto a che fare gran che con l'attivismo on-line. Anche se è bello pensarlo. Le vie dell'inferno sono lastricate di buone petizioni, si sa.

Ok, può darsi mi sbagli. In tal caso folle di internauti in poltrona sono riusciti nel solo 2012 a:
  • salvare Internet dalla censura
  • proteggere la Grande Barriera Corallina
  • e la foresta amazzonica brasiliana
  • liberare gli immigrati indiani intrappolati in Bahrain
  • migliorare l'educazione in Pakistan
  • e, non ultimo:
  • far riconoscere la Palestina all'ONU

A quanto pare la Crociata dei Mouse terrorizza i potenti.

Solo un'ultima domanda mi lacera l'anima:
ma poi, dopo il click, qualcuno si interessa davvero di come va a finire?

30.1.13

Storie Soprannaturali 4 -



A tavola, da amici si diceva: la maggioranza delle persone deve immaginarsi come il protagonista di un film, o di un libro per poter sopravvivere all'insensatezza della vita.
Mi chiedo che libri legga la gente.
Cosa accadrà, pensavo, quando (per esempio) la donna dei tuoi sogni se ne andrà, sparendo in qualche anfratto dove tu non esisti? Che faccia farai quando ti si dirà chiaramente che non potrai fare (mettiamo) il pittore come eri sicuro sarebbe prima o poi stato?
Quante rughe avrai messo su quando ti accorgerai che non hai mai fatto il viaggio che volevi, non hai mai avuto la vita che volevi, il lavoro che volevi, non sei mai stato quello che volevi?
E se il tuo film fosse diretto da David Lynch?

Così due notti fa, mentre mi dibattevo su tali pensieri, steso nel letto, mia moglie che dorme a fianco, la mia mente si è sollevata, come in quelle esperienze di pre-morte che raccontano nei documentari. Ho visto dall'alto i nostri corpi, stesi piano al sicuro sotto le coperte e lei dormiva proprio come me. Poi la visuale si è allontanata e la mia mente già balzava sui tetti della grande città di Milano, tutta la gente nel pieno del sonno.
E passarono ore e la mia mente non tornava. E più si faceva giorno, più mi facevo lontano.
Cambiavano le regioni e un altro giorno passava, ed ero già sopra il mare. In Africa, Congo e foreste e Sudafrica ed Etiopia ed Egitto. E poi ancora Iran e Siria e India e Cina e giù fino all'Oceania, alle Fiji e alle Tonga e di là in Argentina, Amazzonia, Messico, su e più su fino all'Alaska, e di là verso la Russia e l'Europa e poi indietro, fino a toccare ogni epoca umana, dalla più recente alla più remota, fino a registrare con precisione la storia del paleolitico e la storia prima dell'uomo. Ho conosciuto genti, ho imparato la pronuncia vera di lingue morte, ho assaggiato piatti preparati con alimenti che manco esistono più, ho rivissuto il mio stesso passato dall'alto della mia esperienza e l'ho rivissuto meglio.
Sono tornato dopo 15 anni, in quel letto. Ero stanco e ho dormito.
E mia moglie? Domattina se ne accorgerà? Di che parleremo? Mi troverà cambiato, così da un giorno all'altro?

Non è successo niente. Per gli altri il tempo era come se non fosse passato. Forse mi hanno trovato un po' più strano del solito, ma non me l'hanno detto.
Sono invecchiato di 15 anni e non ho fatto un solo capello bianco in più.