9.3.12

Due osservazioni




Cinque minuti fa stavo guardando il discorso di Maurizio Landini allo sciopero della Fiom a Roma.
Una delle cose che mi è capitato di pensare è questa: come giudicare a livello comunicativo quelle bandiere che svettavano davanti alle telecamere coprendo talvolta, con il loro sventolare, il volto del segretario generale nel pieno del suo discorso?

La prima risposta che mi sono dato è: sventolare bandiere rosse con falci e martello nere, in una Italia in cui non c'è più il Pci a sostegno, fa più danno che bene alla causa e condanna queste idee, che davvero potrebbero essere largamente condivise, ad essere guardate come qualcosa che viene da un passato morto, e di conseguenza come qualcosa di irrealizzabile e non al passo coi tempi. Qualcosa di isolato.

Poi mi sono dato una seconda risposta, ancora più pessimista: non sono le bandiere ad essere totalmente anacronistiche, agli occhi della maggioranza dei cosiddetti giovani, ma è l'idea stessa di rappresentanza sindacale, e allora quelle bandiere con la falce e il martello servono a cementare l'identità di un gruppo isolato di samurai.

Il discorso di Landini, in molti suoi punti, poteva essere pronunciato da uno qualsiasi dei ventiequalcosaenni che conosco. "Chissà noi la pensione.." "Eh, noi dovremo lavorare fino a 80 anni..".
Allo stesso tempo però l'idea di lottare per la propria condizione è totalmente fuori discussione, fuori dal mondo, irrealizzabile, anacronistica.

Sono due idee che partono da alcune osservazioni/sensazioni contrastanti della realtà che mi circonda e che quindi non hanno alcun valore statistico o generale, ma restano appunto solo sensazioni.

Un ultima nota: Caro Partito Democratico, come ha detto un manifestante della Fiom, potevi trovare una scusa migliore per non partecipare. La tua democrazia, o per lo meno quella dei tuoi vertici, caro Pd, va a braccetto con la parola "cagasotto".
Come fai ad avere un'idea tua se la spaccatura fa parte di te e nasce con te?

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