16.9.12

Diario estivo 9



L'etichetta sul retro delle mie mutande è accartocciata. Mi piacerebbe pensare come una noce, ma non ce la faccio. Le scritte arabe, le uniche che erano rimaste sono sparite anche loro. Un senso dev'esserci stato da qualche parte, ma dev'essersene andato.
D'altronde anche i romani trovavano un senso alle battute. Poi le scrivevano e noi oggi non le capiamo.
Pure i romani scopavano. Ma i film porno dell'epoca sono muri stinti di un qualche vecchio lupanare trovato dagli archeologi sepolto nella terra. E si sa, i pornoattori non sono nemmeno un realistico specchio del quotidiano.

Il tempo è scaduto anche per questo specchio incrostato, che tanto ne ha avuto di senso, quanto può averne un nome fittizio o una parentesi.

Tenere un "diario estivo" in inverno, inoltre, di senso ne avrebbe ancora meno.

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