19.11.11

In bilico

Un altro passo avanti.
Verso la totale incomunicabilità, la definitiva mancanza di complicità.
Si cresce, si matura, si prendono direzione diverse... Tutto più che legittimo, ci mancherebbe.
Però si potrebbe evitare quel passo di troppo, quell'inutile barriera che annienta l'altra persona.
Ci sono molti modi per deludere. E c'è chi, come te, sceglie il più grigio, il più banale, il più incolore.
Come diceva quella canzone che ci piaceva tanto? "Il peccato fu creder speciale una storia normale". Già, ci cascano tutti prima o poi in 'sta fregnaccia.

Cazzate, comunque.

Devo essere proprio chiuso nel mio piccolo, squallido mondo per anteporre le mie insulse vicende personali ai grandi sconvolgimenti che stanno sconquassando l'Italia.
Ma in questo periodo, il Governo Tecnico che vige in me da un paio d'anni non concede pause. Lacrime e Sangue. Sono alla ricerca della mia Legge di Stabilità, ma la strada pare che sia lunga. Non ho nemmeno voglia di fare battute sul ministro Passera.

Certo, anteporre il personale al sociale è da egoisti, lo so. Ma tant'è.
Fino a qualche tempo fa mai e poi mai mi sarei perdonato di provare così poca partecipazione emotiva ad una eventuale (e allora improbabile) uscita di scena di B.
Ma tutto ciò doveva avvenire per rivolta popolare, per indignazione concreta della gente, per ghigliottina. Allora sì che avrebbe avuto un altro sapore. E invece no, ci siamo dovuti sorbire l'ennesimo videomessaggio. Amarezza.
Grigio, banale, incolore.
"Il peccato fu creder speciale un nemico normale".

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